MONTECARLO - C'era il fulmine Usain Bolt, la freccia d'argento di Nico Rosberg, la stella statunitense Simone Biles, il plurimedagliato Micheal Phelps, ma gli applausi ed i flash dei fotografi sono stati tutti per Beatice "Bebe" Vio.
E' il sunto della serata di gala vissuta ieri a Montecarlo durante la cerimonia di consegna dei "Laureus Awards", gli oscar dello sport mondiale che vengono assegnati a quegli atleti che si sono particolarmente distinti, su scala internazionale, nell'anno solare appena concluso.
Nella categoria sport paralimpico, a trionfare è stata la schermitrice italiana, oro individuale e (soprattutto, come direbbe lei!) bronzo a squadre nel fioretto ai Giochi Paralimpici di Rio2016.
Quando dal palco Clarence Seedorf, chiamato ad annunciare il "the winner is", ha pronunciato il suo nome, Bebe, fasciata in un elegantissimo abito rosso Valentino, è stata subissata dagli applausi d'ovazione che hanno fatto da cornice al suo avvicinarsi al palcoscenisco dove ha ritirato la statuetta dalle mani di Alessandro Del Piero e da dove ha ancora una volta contagiato tutti col suo sorriso.
"Sono felice questa sera - ha detto Bebe Vio in un fluente inglese - e sono davvero fortunata. Perché chiunque fa sport deve dirsi fortunato perché lo sport è la cosa più bella del Mondo. Ringrazio tutti quanti, ad iniziare dalla mia famiglia, alla mia seconda famiglia che è la scherma ed all'Italia. Io spero che questo successo renda anche un po' un po' più felice gli italiani".
In una notte da Oscar dove a salire sul palco sono stati tutti i più grandi nomi dello sport mondiale e gli artefici delle imprese sportive più belle del 2016, a certificare che la star della serata sia stata Bebe Vio è arrivato il campione del Mondo di Formula Uno, Nico Rosberg che, ritirando la sua statuetta, ha detto: "Bebe sei troppo forte. Sei fortissima e sono contento di essere qui stasera con te".
Ed ancora applausi e sorrisi tutti per l'azzurra.
Bebe Vio è la terza sportiva italiana, dopo Alex Zanardi nel 2005 e Valentino Rossi nel 2011, a ricevere il premio individuale dell'Academy Laures.
Un motivo d'orgoglio in più per la "seconda famiglia" di Bebe: la scherma.
Grazie Bebe!
Fonte Ufficio Stampa FIS